Este documentário da Rede Globo Ciência mostra a importância do grego Ptolomeu para a cartografia, astronomia, geografia e navegação. Seus trabalhos acadêmicos são as bases de muitos conceitos científicos modernos. (Texto do Escriba Valdemir Mota de Menezes)
PTOLOMEU por scribevaldemir
La Grèce a été le berceau d'une civilisation qui a produit le grand art, la littérature, des histoires, et ses seins apparu chez les hommes qui étaient des icônes de l'humanité. Le vocabulaire grec emprunté dans d'autres langues et nous a gratifié avec le Nouveau Testament de Jésus en grec. (Par: scribe Valdemir Mota Menezes)
quinta-feira, 8 de setembro de 2011
ATENAS CLÁSSICA
ATENAS CLÁSSICA
O professor Rodolfo faz uma bela exposição sobre a cidade de Atenas no período clássico. Esta palestra tem como objetivo preparar as pessoas para concursos públicos ou vestibulares das Universidades Federais. Atenas é considerada o berço da democracia, ainda que seja uma democracia diferente da que conhecemos no século XXI. (Texto do Valdemir Mota de Menezes, o Escriba)
ATHENS CLASSIC
Professor Rodolfo is a beautiful exhibition about the city of Athens in the classical period. This lecture aims to prepare people to open or vestibular Federal Universities. Athens is considered the cradle of democracy, a democracy that is still different from what we know in the twenty-first century. (Text of Valdemar Mota de Menezes, the Scribe)
O professor Rodolfo faz uma bela exposição sobre a cidade de Atenas no período clássico. Esta palestra tem como objetivo preparar as pessoas para concursos públicos ou vestibulares das Universidades Federais. Atenas é considerada o berço da democracia, ainda que seja uma democracia diferente da que conhecemos no século XXI. (Texto do Valdemir Mota de Menezes, o Escriba)
ATHENS CLASSIC
Professor Rodolfo is a beautiful exhibition about the city of Athens in the classical period. This lecture aims to prepare people to open or vestibular Federal Universities. Athens is considered the cradle of democracy, a democracy that is still different from what we know in the twenty-first century. (Text of Valdemar Mota de Menezes, the Scribe)
quarta-feira, 3 de agosto de 2011
LO STATO EGIZIANO SOTTO IL DOMINIO GRECO
stato egiziano sotto il dominio greco
Padroneggiare l'Egitto è sempre stato visto dagli imperi e regni d'Europa e del Medio Oriente come la porta verso il continente africano. I Greci ed i Romani non solo ha cercato di più le incursioni in Africa a causa della barriera naturale del deserto del Sahara, che ha reso la loro traversata verso Nord Africa un compito quasi impossibile. (Da: scriba Valdemir Mota de Menezes)
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Storia dell'Egitto greco
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le conquiste di Alessandro Magno portarono l'Egitto nell'orbita del mondo greco. Dopo circa tre secoli di dominio da parte della dinastia tolemaica, fu incorporato nello Stato romano (30 a.C.), alla morte di Cleopatra VII, dopo la sconfitta ad Azio. Alla morte di Teodosio I (395) l'Egitto entrò definitivamente a far parte della Impero romano d'Oriente fino alla conquista araba del 641.
Índice
[nascondi]
• 1 Egitto tolemaico
o 1.1 Tolomeo I Soter
o 1.2 Tolomeo II
o 1.3 Tolomeo III
o 1.4 Declino dei Tolomei
o 1.5 Gli ultimi Tolomei
1.5.1 Il Regno tolemaico d'Egitto (51-30 a.C.) di Cleopatra VII
Egitto tolemaico
Tra il 332 e il 331 a.C. Alessandro Magno, re di Macedonia, dopo una sterile resistenza da parte dei Persiani, conquistò l'Egitto, dove fu accolto come un liberatore. Infatti, era in quel paese africano che il giogo persiano era maggiormente avvertito e meno accettato. Alessandro ricompensò gli Egiziani riordinando l'amministrazione: abbandonando il modello delle satrapie persiane, fino ad allora da lui adottato per i territori conquistati, vennero nominati due governatori indigeni, Petisi e Doloaspi. L'amministrazione delle finanze fu invece affidata a un greco residente in Egitto, Cleomene di Naucrati. Ai macedoni e ai greci al seguito di Alessandro e ai membri della sua corte furono assegnate solo cariche militari, ma non civili.
Alessandro dimostrò inoltre grande rispetto per gli dei del paese, visitò Menfi e si recò fino all'oasi di Siwa nel deserto libico, dove esisteva un celebre santuario oracolare del dio Amon (assimilato dai Greci a Zeus). Il responso oracolare lo dichiarò qui figlio del dio, offrendogli un punto di partenza per l'istituzione di un culto divino per il monarca.
Nella regione del Delta del Nilo, decise la fondazione della nuova capitale Alessandria d'Egitto, la prima delle molte città a cui diede il suo nome. Nel 331 partì per la spedizione contro i Persiani.
In seguito alla morte di Alessandro nel 323 a.C., il suo impero fu diviso tra i suoi generali. Tolomeo, figlio di Lago, uno dei più stretti collaboratori di Alessandro, fu nominato satrapo dell'Egitto, e presto si autoproclamò sovrano, anche se non prese il titolo di re fino al 305 a.C. Come Tolomeo I Sotere ("Salvatore") fondò la Dinastia tolemaica, la quale regnerà sull'Egitto per 300 anni. Tutti i sovrani di sesso maschile della dinastia ebbero il nome "Tolomeo". Poiché i re tolemaici adottarono l'usanza egizia di sposare le loro sorelle, molti sovrani regnarono congiuntamente alle loro spose, che erano di stirpe reale. La famosa Cleopatra fu la sola regina tolemaica a regnare da sola, dopo la morte del fratello-marito Tolomeo XIII.
I primi Tolomei costituirono una monarchia assoluta in continuità con la tradizione faraonica e rispettarono le credenze religiose e le usanze degli Egiziani, costruendo nuovi templi per le divinità egizie. Tolomeo I riformò l'amministrazione del paese, senza alterarne le antiche abitudini e conservando la tradizionale distinzione tra Alto e Basso Egitto. Il paese era diviso amministrativamente in nomoi, a capo dei quali c'era il nomarca, a cui Tolomeo affiancò lo stratego greco. Dall'inizio del III secolo a.C. migliaia di veterani macedoni e greci furono ricompensati con assegnazioni di terre in Egitto e coloni greci si stabilirono nei villaggi di tutta la regione. L'Alto Egitto, più lontano dal centro del governo, fu meno interessato dall'immigrazione greca, finché Tolomeo I non fondò la colonia greca di Tolemaide per farla diventare la capitale della regione. I Greci, comunque, rimasero sempre una minoranza privilegiata nell'Egitto tolemaico. Costoro ricevevano un'educazione greca ed erano cittadini delle città come se fossero stati in Grecia. Gli Egiziani furono di rado ammessi ai più alti livelli della cultura greca.
] Tolomeo I Soter
Il primo periodo del regno di Tolomeo I fu dominato dalle guerre tra i vari stati sorti dalla divisione dell'impero di Alessandro. L'obiettivo primario di Tolomeo fu di tenere salda la posizione dell'Egitto, e secondariamente di incrementare i domini egiziani. In pochi anni assunse il controllo di Libia, Palestina e Cipro. Quando Antigono I, re della Siria, tentò di riunire l'impero di Alessandro, Tolomeo prese parte alla coalizione contro di lui. Nel 312 a.C. alleato con Seleuco I, il sovrano di Babilonia, sconfisse Demetrio I, figlio di Antigono, nella battaglia di Gaza.
Nel 311 a.C. fu conclusa una pace tra i contendenti, ma nel 309 a.C. la guerra scoppiò di nuovo. Tolomeo occupò Corinto ed altre parti della Grecia, anche se perse Cipro dopo una battaglia navale nel 306 a.C. Antigono tentò poi di invadere l'Egitto, ma non vi riuscì. Nel 302 a.C. vi fu un'altra coalizione contro Antigono, alla quale partecipò Tolomeo. Quando Antigono fu sconfitto ed ucciso nella Battaglia di Ipso nel 301 a.C. Tolomeo ottenne la Palestina. In seguito Tolomeo non prese parte ad altre guerre, anche se riconquistò Cipro nel 295 a.C. Nel 290 a.C. circa intraprese i lavori di costruzione del Museo e della Biblioteca di Alessandria. Avendo dato sicurezza la regno, Tolomeo nel 285 a.C. associò al regno e designò come successore il figlio avuto dalla terza moglie Berenice, escludendo il primogenito Tolomeo Cerauno. Morì nel 283 a.C. all'età di 84 anni, lasciando al figlio un regno stabile e ben governato.
Tolomeo II
Tolomeo II Filadelfo successe al padre come re d'Egitto nel 283 a.C. Fu impegnato nella Prima Guerra Siriaca contro i Seleucidi in Celesiria (c. 276-271 a.C.) e nella cosiddetta Guerra Cremonidea contro Antigono II Gonata in Grecia. La Seconda Guerra Siriaca ebbe esito incerto e si concluse nel 253 a.C. con il matrimonio tra Antioco II e Berenice, figlia di Tolomeo. Le campagne consentirono all'Egitto di espandersi su tutto il Mar Mediterraneo orientale, avendo ottenuto il controllo delle regioni costiere di Cilicia, Panfilia, Licia e Caria. Sposò in prime nozze Arsinoe I, figlia di Lisimaco, e nel 276-275 a.C. circa si unì alla sorella Arsinoe II, aggiungendo al suo impero i possedimenti della moglie nel Mare Egeo. A lui ed ai suoi consiglieri si deve l'assetto generale del sistema burocratico del regno, basato sulla divisione del territorio in nomi, al comando di generali, controllati dal Diochetes, il primo ministro. Tolomeo istituì anche il culto del sovrano, divinizzando alcuni membri della dinastia. Inoltre arricchì ed ampliò il Museo e la Biblioteca di Alessandria.
Tolomeo III
Tolomeo III Evergete ("il benefattore") successe al padre nel 246 a.C. e sposò Berenice II di Cirenaica, che gli portò in dote la regione. Dal 246 al 241 a.C. condusse con successo una guerra contro Antioco II (la terza Guerra siriaca), in quanto questi aveva ripudiato la moglie Berenice, sua sorella. La vittoria segnò l'apice del potere dell'Egitto tolemaico, che controllava gran parte delle coste dell'Asia Minore e della Grecia. Durante il suo regno l'Egitto conobbe un momento di grande splendore ed il culto di stato del sovrano come incarnazione del dio raggiunse l'acme. L'Evergete iniziò anche la costruzione del tempio di Edfu, uno dei maggiori dell'Egitto.
Declino dei Tolomei
Nel 221 a.C. Tolomeo III morì e gli successe suo figlio Tolomeo IV Filopatore. Antioco III il Grande mosse una serie di attacchi in Palestina, nel 221 e durante la quarta Guerra siriaca, che iniziata nel 219 ebbe termine nel 217 con la vittoria egiziana nella Battaglia di Rafia. Ciononostante l'Egitto conobbe un periodo di rivolte interne, che portarono alla costituzione, verso il 208, del regno indipendente della Tebaide.
Tolomeo V Epifane, figlio di Tolomeo IV ed Arsinoe III, fu collega del padre probabilmente a partire dal 210, anno della sua nascita. Essendo ancora piccolo, alla morte del padre, il governo fu retto dai suoi tutori. All'interno scoppiarono rivolte che durarono due decenni, mentre sul fronte esterno Antioco III invase nuovamente la Palestina fino alla sua definitiva conquista nella battaglia di Panion nel 200 circa (quinta Guerra siriaca). Contemporaneamente Filippo V di Macedonia si impossessò delle isole dell'Egeo e delle città della Tracia, fatto che provocò l'intervento di Roma e la seconda Guerra macedonica. Nel 197 a.C. Tolomeo fu dichiarato maggiorenne ed intorno al 194 a.C. sposò la principessa seleucide Cleopatra I. Sul fronte interno, continuarono le rivolte in Tebaide, riconquistata nel 186 a.C., e nel Delta. In politica estera Tolomeo strinse rapporti di amicizia con i Romani.
Nel 180 a.C. gli successe il figlio Tolomeo VI Filometore. Essendo un bambino, regnarono al suo posto prima la madre Cleopatra I, e alla sua morte, avvenuta nel 176, due tutori. Nel 170 a.C. Antioco IV Epifane invase l'Egitto, depose il Filometore e si fece incoronare re d'Egitto (169 a.C.). La cosa provocò una rivolta ad Alessandria, dove fu proclamato re il fratello di Tolomeo, con il nome di Tolomeo Evergete II, detto il Fiscone. Quando Antioco si ritirò, i due fratelli governarono insieme alla sorella Cleopatra II per alcuni anni sotto il controllo di Roma. Nel 164 il Filometore fu cacciato, ma tornò l'anno dopo, cedendo al fratello Cirene e la Libia. Nel 155 Tolomeo VI sconfisse definitivamente il fratello. Dopo una fortunata campagna iniziata nel 150, venne nominato re seleucide insieme con Demetrio II. Morì in battaglia nel 145 a.C.
Gli ultimi Tolomei
Dopo il breve regno del figlio di Tolomeo VI, Tolomeo VII Neos Filopatore, nel 144 a.C. divenne re Tolomeo VIII. Sposata la sorella Cleopatra II, dopo due anni la ripudiò per sposare la figlia di lei Cleopatra III. Intorno al 130 a.C. Cleopatra II costrinse il fratello a lasciare l'Egitto e a rifugiarsi a Cipro. Da qui l'Evergete tornò nel 127. Alla sua morte, avvenuta nel 116, presero il potere Cleopatra III e suo figlio Tolomeo IX Sotere II (Latiro). Questi, dopo aver accettato come correggente il fratello Tolomeo X Alessandro I, dovette fuggire dall'Egitto nel 107. In seguito alle morti della madre e del fratello, riconquistò il regno nell'88 e lo tenne assieme alla figlia Cleopatra Berenice, fino alla morte avvenuta nell'80. Il suo successore Tolomeo XI Alessandro II, figlio di Tolomeo X, non regnò a lungo. Dopo che ebbe ucciso la matrigna e moglie Cleopatra Berenice, fu assassinato dagli Alessandrini nello stesso anno in cui era salito al trono. Il suo testamento, probabilmente falso, lasciava l'Egitto a Roma.
Sempre nell'80 a.C. divenne sovrano un figlio di Tolomeo IX, Tolomeo XII Neo Dioniso (Aulete). L'Egitto era di fatto un protettorato di Roma, che si impadronì della Libia e di Cipro. Nel 58 a.C. Tolomeo XII fuggì a Roma, in seguito ad una rivolta della popolazione di Alessandria, ma tre anni più tardi i Romani lo restaurarono al potere. Morì nel 51 a.C., lasciando il potere al piccolo figlio Tolomeo XIII, che regnò insieme alla sorella e moglie Cleopatra VII.
Il Regno tolemaico d'Egitto (51-30 a.C.) di Cleopatra VII
In questo periodo il Regno d'Egitto fu uno dei più acerrimi nemici di Roma, e la sua regina, Cleopatra, che sperava di dominare sull'intero Mediterraneo, fu uno dei personaggi più pericolosi per il nascente impero romano. Durante il regno di Cleopatra la storia egiziana si fuse con la storia generale del mondo romano, anche per l'assassinio di Pompeo in Egitto nel 48 a.C.. Dopo la morte del giovane Tolomeo XIII, sconfitto in battaglia da Caio Giulio Cesare nel 47 a.C., fu nominato collega e marito di Cleopatra suo fratello Tolomeo XIV. Nel 44 a.C. Cleopatra lo fece uccidere e regnò insieme al presunto figlio di Giulio CesareTolomeo XV Cesarione.
In seguito Cleopatra si alleò con Marco Antonio, e sembrò che l'Egitto stesse diventando una nuova potenza Mediterranea, grazie soprattutto alla Donazione di Alessandria, con la quale Antonio cedette all'Egitto numerosi territori orientali romani e Cleopatra ebbe il titolo di Regina dei Re. Tuttavia l'esercito egizio e flotta tolemaica di Cleopatra, appoggiati dall'esercito di Antonio, subirono la sconfitta ad opera di Ottaviano nella battaglia di Azio del 31 a.C.. Scappata in Egitto con 60 navi, qui si uccise, dopo che Ottaviano aveva vinto le ultime resistenze e conquistato il paese. Poco prima si era suicidato Marco Antonio. Con la caduta di Alessandria, avvenuta il 1 agosto del 30 a.C., l'Egitto divenne una provincia di Roma, retta da un praefectus Alexandreae et Aegypti, scelto nell'ordine equestre. Con la morte di Cleopatra VII, si estinse la dinastia tolemaica e finì l'età cosiddetta ellenistica, iniziata nel 323 a.C. con la morte di Alessandro Magno.
Padroneggiare l'Egitto è sempre stato visto dagli imperi e regni d'Europa e del Medio Oriente come la porta verso il continente africano. I Greci ed i Romani non solo ha cercato di più le incursioni in Africa a causa della barriera naturale del deserto del Sahara, che ha reso la loro traversata verso Nord Africa un compito quasi impossibile. (Da: scriba Valdemir Mota de Menezes)
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Storia dell'Egitto greco
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le conquiste di Alessandro Magno portarono l'Egitto nell'orbita del mondo greco. Dopo circa tre secoli di dominio da parte della dinastia tolemaica, fu incorporato nello Stato romano (30 a.C.), alla morte di Cleopatra VII, dopo la sconfitta ad Azio. Alla morte di Teodosio I (395) l'Egitto entrò definitivamente a far parte della Impero romano d'Oriente fino alla conquista araba del 641.
Índice
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• 1 Egitto tolemaico
o 1.1 Tolomeo I Soter
o 1.2 Tolomeo II
o 1.3 Tolomeo III
o 1.4 Declino dei Tolomei
o 1.5 Gli ultimi Tolomei
1.5.1 Il Regno tolemaico d'Egitto (51-30 a.C.) di Cleopatra VII
Egitto tolemaico
Tra il 332 e il 331 a.C. Alessandro Magno, re di Macedonia, dopo una sterile resistenza da parte dei Persiani, conquistò l'Egitto, dove fu accolto come un liberatore. Infatti, era in quel paese africano che il giogo persiano era maggiormente avvertito e meno accettato. Alessandro ricompensò gli Egiziani riordinando l'amministrazione: abbandonando il modello delle satrapie persiane, fino ad allora da lui adottato per i territori conquistati, vennero nominati due governatori indigeni, Petisi e Doloaspi. L'amministrazione delle finanze fu invece affidata a un greco residente in Egitto, Cleomene di Naucrati. Ai macedoni e ai greci al seguito di Alessandro e ai membri della sua corte furono assegnate solo cariche militari, ma non civili.
Alessandro dimostrò inoltre grande rispetto per gli dei del paese, visitò Menfi e si recò fino all'oasi di Siwa nel deserto libico, dove esisteva un celebre santuario oracolare del dio Amon (assimilato dai Greci a Zeus). Il responso oracolare lo dichiarò qui figlio del dio, offrendogli un punto di partenza per l'istituzione di un culto divino per il monarca.
Nella regione del Delta del Nilo, decise la fondazione della nuova capitale Alessandria d'Egitto, la prima delle molte città a cui diede il suo nome. Nel 331 partì per la spedizione contro i Persiani.
In seguito alla morte di Alessandro nel 323 a.C., il suo impero fu diviso tra i suoi generali. Tolomeo, figlio di Lago, uno dei più stretti collaboratori di Alessandro, fu nominato satrapo dell'Egitto, e presto si autoproclamò sovrano, anche se non prese il titolo di re fino al 305 a.C. Come Tolomeo I Sotere ("Salvatore") fondò la Dinastia tolemaica, la quale regnerà sull'Egitto per 300 anni. Tutti i sovrani di sesso maschile della dinastia ebbero il nome "Tolomeo". Poiché i re tolemaici adottarono l'usanza egizia di sposare le loro sorelle, molti sovrani regnarono congiuntamente alle loro spose, che erano di stirpe reale. La famosa Cleopatra fu la sola regina tolemaica a regnare da sola, dopo la morte del fratello-marito Tolomeo XIII.
I primi Tolomei costituirono una monarchia assoluta in continuità con la tradizione faraonica e rispettarono le credenze religiose e le usanze degli Egiziani, costruendo nuovi templi per le divinità egizie. Tolomeo I riformò l'amministrazione del paese, senza alterarne le antiche abitudini e conservando la tradizionale distinzione tra Alto e Basso Egitto. Il paese era diviso amministrativamente in nomoi, a capo dei quali c'era il nomarca, a cui Tolomeo affiancò lo stratego greco. Dall'inizio del III secolo a.C. migliaia di veterani macedoni e greci furono ricompensati con assegnazioni di terre in Egitto e coloni greci si stabilirono nei villaggi di tutta la regione. L'Alto Egitto, più lontano dal centro del governo, fu meno interessato dall'immigrazione greca, finché Tolomeo I non fondò la colonia greca di Tolemaide per farla diventare la capitale della regione. I Greci, comunque, rimasero sempre una minoranza privilegiata nell'Egitto tolemaico. Costoro ricevevano un'educazione greca ed erano cittadini delle città come se fossero stati in Grecia. Gli Egiziani furono di rado ammessi ai più alti livelli della cultura greca.
] Tolomeo I Soter
Il primo periodo del regno di Tolomeo I fu dominato dalle guerre tra i vari stati sorti dalla divisione dell'impero di Alessandro. L'obiettivo primario di Tolomeo fu di tenere salda la posizione dell'Egitto, e secondariamente di incrementare i domini egiziani. In pochi anni assunse il controllo di Libia, Palestina e Cipro. Quando Antigono I, re della Siria, tentò di riunire l'impero di Alessandro, Tolomeo prese parte alla coalizione contro di lui. Nel 312 a.C. alleato con Seleuco I, il sovrano di Babilonia, sconfisse Demetrio I, figlio di Antigono, nella battaglia di Gaza.
Nel 311 a.C. fu conclusa una pace tra i contendenti, ma nel 309 a.C. la guerra scoppiò di nuovo. Tolomeo occupò Corinto ed altre parti della Grecia, anche se perse Cipro dopo una battaglia navale nel 306 a.C. Antigono tentò poi di invadere l'Egitto, ma non vi riuscì. Nel 302 a.C. vi fu un'altra coalizione contro Antigono, alla quale partecipò Tolomeo. Quando Antigono fu sconfitto ed ucciso nella Battaglia di Ipso nel 301 a.C. Tolomeo ottenne la Palestina. In seguito Tolomeo non prese parte ad altre guerre, anche se riconquistò Cipro nel 295 a.C. Nel 290 a.C. circa intraprese i lavori di costruzione del Museo e della Biblioteca di Alessandria. Avendo dato sicurezza la regno, Tolomeo nel 285 a.C. associò al regno e designò come successore il figlio avuto dalla terza moglie Berenice, escludendo il primogenito Tolomeo Cerauno. Morì nel 283 a.C. all'età di 84 anni, lasciando al figlio un regno stabile e ben governato.
Tolomeo II
Tolomeo II Filadelfo successe al padre come re d'Egitto nel 283 a.C. Fu impegnato nella Prima Guerra Siriaca contro i Seleucidi in Celesiria (c. 276-271 a.C.) e nella cosiddetta Guerra Cremonidea contro Antigono II Gonata in Grecia. La Seconda Guerra Siriaca ebbe esito incerto e si concluse nel 253 a.C. con il matrimonio tra Antioco II e Berenice, figlia di Tolomeo. Le campagne consentirono all'Egitto di espandersi su tutto il Mar Mediterraneo orientale, avendo ottenuto il controllo delle regioni costiere di Cilicia, Panfilia, Licia e Caria. Sposò in prime nozze Arsinoe I, figlia di Lisimaco, e nel 276-275 a.C. circa si unì alla sorella Arsinoe II, aggiungendo al suo impero i possedimenti della moglie nel Mare Egeo. A lui ed ai suoi consiglieri si deve l'assetto generale del sistema burocratico del regno, basato sulla divisione del territorio in nomi, al comando di generali, controllati dal Diochetes, il primo ministro. Tolomeo istituì anche il culto del sovrano, divinizzando alcuni membri della dinastia. Inoltre arricchì ed ampliò il Museo e la Biblioteca di Alessandria.
Tolomeo III
Tolomeo III Evergete ("il benefattore") successe al padre nel 246 a.C. e sposò Berenice II di Cirenaica, che gli portò in dote la regione. Dal 246 al 241 a.C. condusse con successo una guerra contro Antioco II (la terza Guerra siriaca), in quanto questi aveva ripudiato la moglie Berenice, sua sorella. La vittoria segnò l'apice del potere dell'Egitto tolemaico, che controllava gran parte delle coste dell'Asia Minore e della Grecia. Durante il suo regno l'Egitto conobbe un momento di grande splendore ed il culto di stato del sovrano come incarnazione del dio raggiunse l'acme. L'Evergete iniziò anche la costruzione del tempio di Edfu, uno dei maggiori dell'Egitto.
Declino dei Tolomei
Nel 221 a.C. Tolomeo III morì e gli successe suo figlio Tolomeo IV Filopatore. Antioco III il Grande mosse una serie di attacchi in Palestina, nel 221 e durante la quarta Guerra siriaca, che iniziata nel 219 ebbe termine nel 217 con la vittoria egiziana nella Battaglia di Rafia. Ciononostante l'Egitto conobbe un periodo di rivolte interne, che portarono alla costituzione, verso il 208, del regno indipendente della Tebaide.
Tolomeo V Epifane, figlio di Tolomeo IV ed Arsinoe III, fu collega del padre probabilmente a partire dal 210, anno della sua nascita. Essendo ancora piccolo, alla morte del padre, il governo fu retto dai suoi tutori. All'interno scoppiarono rivolte che durarono due decenni, mentre sul fronte esterno Antioco III invase nuovamente la Palestina fino alla sua definitiva conquista nella battaglia di Panion nel 200 circa (quinta Guerra siriaca). Contemporaneamente Filippo V di Macedonia si impossessò delle isole dell'Egeo e delle città della Tracia, fatto che provocò l'intervento di Roma e la seconda Guerra macedonica. Nel 197 a.C. Tolomeo fu dichiarato maggiorenne ed intorno al 194 a.C. sposò la principessa seleucide Cleopatra I. Sul fronte interno, continuarono le rivolte in Tebaide, riconquistata nel 186 a.C., e nel Delta. In politica estera Tolomeo strinse rapporti di amicizia con i Romani.
Nel 180 a.C. gli successe il figlio Tolomeo VI Filometore. Essendo un bambino, regnarono al suo posto prima la madre Cleopatra I, e alla sua morte, avvenuta nel 176, due tutori. Nel 170 a.C. Antioco IV Epifane invase l'Egitto, depose il Filometore e si fece incoronare re d'Egitto (169 a.C.). La cosa provocò una rivolta ad Alessandria, dove fu proclamato re il fratello di Tolomeo, con il nome di Tolomeo Evergete II, detto il Fiscone. Quando Antioco si ritirò, i due fratelli governarono insieme alla sorella Cleopatra II per alcuni anni sotto il controllo di Roma. Nel 164 il Filometore fu cacciato, ma tornò l'anno dopo, cedendo al fratello Cirene e la Libia. Nel 155 Tolomeo VI sconfisse definitivamente il fratello. Dopo una fortunata campagna iniziata nel 150, venne nominato re seleucide insieme con Demetrio II. Morì in battaglia nel 145 a.C.
Gli ultimi Tolomei
Dopo il breve regno del figlio di Tolomeo VI, Tolomeo VII Neos Filopatore, nel 144 a.C. divenne re Tolomeo VIII. Sposata la sorella Cleopatra II, dopo due anni la ripudiò per sposare la figlia di lei Cleopatra III. Intorno al 130 a.C. Cleopatra II costrinse il fratello a lasciare l'Egitto e a rifugiarsi a Cipro. Da qui l'Evergete tornò nel 127. Alla sua morte, avvenuta nel 116, presero il potere Cleopatra III e suo figlio Tolomeo IX Sotere II (Latiro). Questi, dopo aver accettato come correggente il fratello Tolomeo X Alessandro I, dovette fuggire dall'Egitto nel 107. In seguito alle morti della madre e del fratello, riconquistò il regno nell'88 e lo tenne assieme alla figlia Cleopatra Berenice, fino alla morte avvenuta nell'80. Il suo successore Tolomeo XI Alessandro II, figlio di Tolomeo X, non regnò a lungo. Dopo che ebbe ucciso la matrigna e moglie Cleopatra Berenice, fu assassinato dagli Alessandrini nello stesso anno in cui era salito al trono. Il suo testamento, probabilmente falso, lasciava l'Egitto a Roma.
Sempre nell'80 a.C. divenne sovrano un figlio di Tolomeo IX, Tolomeo XII Neo Dioniso (Aulete). L'Egitto era di fatto un protettorato di Roma, che si impadronì della Libia e di Cipro. Nel 58 a.C. Tolomeo XII fuggì a Roma, in seguito ad una rivolta della popolazione di Alessandria, ma tre anni più tardi i Romani lo restaurarono al potere. Morì nel 51 a.C., lasciando il potere al piccolo figlio Tolomeo XIII, che regnò insieme alla sorella e moglie Cleopatra VII.
Il Regno tolemaico d'Egitto (51-30 a.C.) di Cleopatra VII
In questo periodo il Regno d'Egitto fu uno dei più acerrimi nemici di Roma, e la sua regina, Cleopatra, che sperava di dominare sull'intero Mediterraneo, fu uno dei personaggi più pericolosi per il nascente impero romano. Durante il regno di Cleopatra la storia egiziana si fuse con la storia generale del mondo romano, anche per l'assassinio di Pompeo in Egitto nel 48 a.C.. Dopo la morte del giovane Tolomeo XIII, sconfitto in battaglia da Caio Giulio Cesare nel 47 a.C., fu nominato collega e marito di Cleopatra suo fratello Tolomeo XIV. Nel 44 a.C. Cleopatra lo fece uccidere e regnò insieme al presunto figlio di Giulio CesareTolomeo XV Cesarione.
In seguito Cleopatra si alleò con Marco Antonio, e sembrò che l'Egitto stesse diventando una nuova potenza Mediterranea, grazie soprattutto alla Donazione di Alessandria, con la quale Antonio cedette all'Egitto numerosi territori orientali romani e Cleopatra ebbe il titolo di Regina dei Re. Tuttavia l'esercito egizio e flotta tolemaica di Cleopatra, appoggiati dall'esercito di Antonio, subirono la sconfitta ad opera di Ottaviano nella battaglia di Azio del 31 a.C.. Scappata in Egitto con 60 navi, qui si uccise, dopo che Ottaviano aveva vinto le ultime resistenze e conquistato il paese. Poco prima si era suicidato Marco Antonio. Con la caduta di Alessandria, avvenuta il 1 agosto del 30 a.C., l'Egitto divenne una provincia di Roma, retta da un praefectus Alexandreae et Aegypti, scelto nell'ordine equestre. Con la morte di Cleopatra VII, si estinse la dinastia tolemaica e finì l'età cosiddetta ellenistica, iniziata nel 323 a.C. con la morte di Alessandro Magno.
GRECIA EN LA ANTIGÜEDAD CLÁSICA
COMENTARIO DEL ESCRIBA Valdemir Mota Menezes:
Wikipedia presenta lo mejor en la antigüedad clásica y la más clara forma para que los lectores comunes pueden tener un mínimo conocimiento de la materia. En pocas palabras, la antigüedad clásica es un período de tiempo que abarca el surgimiento y la culminación de dos grandes civilizaciones: Los griegos y romanos, y cubre un periodo que duró mil años en el siglo V A. C. el siglo V D. C. (Por: escriba Valdemir Mota Menezes)
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Antigüedad clásica
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La Antigüedad clásica es un término amplio que abarca un largo período en las áreas dominadas por Grecia y Roma; es decir, se identifica con el periodo greco-romano de la Edad Antigua en el mundo grecorromano: la Cuenca del Mediterráneo y el Próximo Oriente.
La Antigüedad clásica se localiza en el momento de plenitud de las civilizaciones griega y romana (siglo V a. C. al siglo II d. C.) o en sentido amplio, en toda su duración (siglo VIII a. C. al siglo V d. C.). El término se opone a la Antigüedad tardía y remite a la herencia de la civilización grecorromana. Es, sobre todo, empleado por la historiografía anglosajona para describir la Antigüedad. En este sentido, se considera que este periodo se inicia con la Ilíada, el poema griego de Homero (siglo VIII-VII a.C), el más antiguo encontrado intacto hasta nuestros días. Este periodo engloba el auge del cristianismo y el declive del Imperio romano y termina con la disolución de la cultura clásica y el principio del periodo denominado Antigüedad tardía (300-600 d. C.) y de la Alta Edad Media (500-1000 d.C).
La dimensión espacial coincide con la cuenca del Mediterráneo, extendida hacia el Oriente Próximo con el Imperio de Alejandro Magno y el Helenismo, y hacia Europa Occidental con el Imperio romano. El empleo de este término es una referencia para la Europa de los siglos XVIII y XIX, fuertemente influenciada por el clasicismo, además del neoclasicismo en su cultura, reiventándose una continuación de ese pasado por medio de una prolongación indirecta. La laxitud en torno a las ideas transmitidas por el Occidente cristiano es, pues, evidente.
El término clásico significa digno de imitación, y se deriva de la admiración por el arte, la literatura y la cultura en general de Grecia y Roma que se redescubre en el Renacimiento tras una Edad Media cuyos valores se habían desprestigiado. Lo mismo ocurrió con el Neoclasicismo, movimiento intelectual y artístico que sigue al descubrimiento de las ruinas de Pompeya a mediados del siglo XVIII.
Tal muestra amplia de historia y territorio cubre muchos periodos y culturas dispares. Por ello, la "antigüedad clásica" se refiere más que nada a una visión idealizada posterior sobre lo que era esa época. La civilización de los antiguos griegos ha sido inmensamente influyente en la lengua, política, sistema educativo, filosofía, ciencia, arte y arquitectura en el mundo moderno, volviendo durante el Renacimiento en la Europa occidental y resurgiendo nuevamente durante varios movimientos neoclásicos en los siglo XVIII y XIX.
Contenido
• 1 Grecia clásica (siglos V-IV a.C.)
• 2 Periodo helenístico (330 a 146 a. C.)
Grecia clásica (siglos V-IV a.C.)
Liga de Delos ("Imperio ateniense"), justo antes de la Guerra del Peloponeso en 431 a. C.
El periodo clásico de la Grecia antigua corresponde a la mayor parte del siglo V y el IV a. C. (i.e., de la caída de la tiranía en Atenas en 510 a. C. hasta la muerte de Alejandro Magno en 323 a. C.).
En 510 a. C., tropas espartanas ayudaron a los atenienses a derrocar a su rey, el tirano Hipias, hijo de Pisístrato. Tras lo cual, Cleómenes I, rey de Esparta, puso en su lugar una oligarquía pro-espartana liderada por Iságoras. Las Guerras Médicas (499-449 a. C.), que concluyó con la Paz de Calias, tuvo como consecuencia la posición dominante de Atenas en la Liga de Delos, situación que llevó a un conflicto con Esparta y la Liga del Peloponeso. La subsiguiente Guerra del Peloponeso (431-404 a. C.) terminó con una victoria espartana y el fin del dominio ateniense.
Así, Grecia entró al siglo IV a. C. bajo una hegemonía espartana. Pero, para 395 a. C., los gobernantes espartanos destituyeron a Lisandro de su cargo y Esparta perdió su supremacía naval. Atenas, Argos, Tebas (Grecia) y Corinto, los dos últimos antiguos aliados espartanos, desafiaron el dominio de Esparta en la Guerra de Corinto que tuvo un fin no concluyente en 387 a. C. Luego, los generales tebanos Epaminondas y Pelópidas ganaron una victoria decisiva en la Batalla de Leuctra (371 a. C.). El resultado de esta batalla significó el fin de la supremacía espartana y el establecimiento de la hegemonía tebana. Tebas procuró mantener su posición hasta que, finalmente fue eclipsada por el poder creciente del Reino de Macedonia en 346 a. C.
Bajo el reinado de Filipo II (359–336 a. C.), Macedonia se expandió a los territorios de los peonios, tracios e ilirios. El hijo de Filipo, Alejandro Magno (356–323 a. C.) logró extender brevemente el poder de Macedonia no solo sobre los estados-ciudad de la Grecia central, sino también al imperio persa, incluyendo Egipto y las tierras orientales tan lejos como los linderos con India. Convencionalmente, el periodo clásico termina con la muerte de Alejandro en 323 a. C. y la fragmentación de su imperio, divido entre los Diádocos.
Periodo helenístico (330 a 146 a. C.)
Artículo principal: Periodo helenístico
La Grecia clásica ingresó al periodo helenístico con el ascenso del reino de Macedonia y las conquistas de Alejandro Magno. La koiné se convirtió en la lingua franca mucho más allá de la Grecia misma, y la cultura helenística interactuó con las culturas de Persia, Asia central, India y Egipto. Se realizaron avances significativos en las ciencias (geografía, astronomía, matemáticas, etc.), en particular con los seguidores de Aristóteles (Aristotelismo).
El periodo helenístico terminó con el ascenso de la República romana a un poder supra-regional en el siglo II a. C. y con la consecuente conquista de Grecia en 146 a. C.
quinta-feira, 9 de junho de 2011
ALEJANDRO MAGNO
O escribano Valdemir Mota de Menezes ha leido este artículo sobre la História de Israel e ha considerado una buena narativa del periodo intertestamentario. Hablando de la realidad que llegó hasta nosotros sobre los judíos durante dominación griega y romana.
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El período intertestamentario:
Las profecías de Daniel
Por Mario Seiglie
Alejandro Magno en la profecía
Dios le reveló a Daniel en una visión
que el reino que surgiría después de los
persas sería el de los griegos, bajo el mando
de Alejandro Magno. Gabriel, el mensajero
angelical de Dios, le explicó a Daniel:
“En cuanto al carnero que viste, que
tenía dos cuernos, éstos son los reyes de
Media y de Persia. El macho cabrío es el
rey de Grecia, y el cuerno grande que tenía
entre sus ojos es el rey primero. Y en
cuanto al cuerno que fue quebrado, y sucedieron
cuatro en su lugar, significa que
cuatro reinos se levantarán de esa nación,
aunque no con la fuerza de él” (Daniel
8:20-22).
Súbitamente, en el año 333 a.C., el Imperio
Persa llegó a su fin cuando Alejandro
Magno derrotó a los ejércitos de Darío
III en la batalla de Isos. Sin embargo,
10 años más tarde, tal como fue profetizado
en Daniel 8, Alejandro murió inesperadamente
y el Imperio Griego fue dividido
en cuatro partes, cada una de las
cuales fue gobernada por uno de sus cuatro
generales más poderosos.
Anteriormente, según el historiador judío
Josefo, el pueblo de Dios había sido
salvado y liberado cuando Ciro vio su
nombre y sus logros profetizados en las
Escrituras. Los escritos de Josefo también
mencionan que Alejandro Magno
perdonó a Jerusalén de la destrucción al
darse cuenta de que sus hazañas habían
sido profetizadas en el libro de Daniel.
Cuando Alejandro descendió sobre el
Cercano Oriente, quienes le resistieron
fueron aplastados sin piedad. Los fenicios
sintieron la ira de Alejandro cuando
él destruyó por completo su capital, Tiro.
Parecía que el mismo destino le aguardaba
a la rebelde Jerusalén, la cual había
apoyado a los desdichados persas en la
batalla de Isos.
Josefo relata que las tropas de Alejandro
rodearon la ciudad y se prepararon
para el ataque, pero de repente, las puertas
de la ciudad se abrieron y el sumo sacerdote
salió con su cortejo.
Josefo narra: “Alejandro, al contemplar
desde lejos a la multitud con vestidos
blancos, a cuyo frente iban los sacerdotes
con túnicas de lino, y el sumo sacerdote
con su vestidura de púrpura y escarlata . . .
él se acercó solo . . . y saludó primero al
sumo sacerdote . . . y los reyes de Siria y
los demás se sorprendieron de lo que había
hecho Alejandro y pensaron que había
perdido la razón. Sin embargo, Parmenio
. . . le preguntó por qué, cuando todos lo
adoraban a él, él estaba adorando al sumo
sacerdote de los judíos. A quien le contestó:
‘No lo adoré a él, sino al Dios que
lo ha honrado al nombrarlo como sumo
sacerdote. Vi a esta misma persona en un
sueño, vestida de esta manera . . . quien
. . . me exhortó que no me demorara . . .
pues él conduciría mi ejército y me daría
el dominio sobre los persas. Por eso . . .
viendo a esta persona vestida así, y recordando
la visión . . . creo que conduzco
este ejército bajo la guía divina’ . . . Y
cuando le mostraron el libro de Daniel, en
el cual Daniel declaró que uno de los griegos
iba a destruir al imperio de los persas,
supuso que se refería a él mismo; y por
cuanto estaba feliz . . . les preguntó a los
judíos qué favores les podía conceder, y el
sumo sacerdote pidió que les permitiera
observar las leyes de sus antepasados y
que los eximiera de pagar tributos en el
séptimo año. [Alejandro] les concedió
todo lo que le pidieron . . .” (Antigüedades
de los judíos, XI, viii, 5).
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El período intertestamentario:
Las profecías de Daniel
Por Mario Seiglie
Alejandro Magno en la profecía
Dios le reveló a Daniel en una visión
que el reino que surgiría después de los
persas sería el de los griegos, bajo el mando
de Alejandro Magno. Gabriel, el mensajero
angelical de Dios, le explicó a Daniel:
“En cuanto al carnero que viste, que
tenía dos cuernos, éstos son los reyes de
Media y de Persia. El macho cabrío es el
rey de Grecia, y el cuerno grande que tenía
entre sus ojos es el rey primero. Y en
cuanto al cuerno que fue quebrado, y sucedieron
cuatro en su lugar, significa que
cuatro reinos se levantarán de esa nación,
aunque no con la fuerza de él” (Daniel
8:20-22).
Súbitamente, en el año 333 a.C., el Imperio
Persa llegó a su fin cuando Alejandro
Magno derrotó a los ejércitos de Darío
III en la batalla de Isos. Sin embargo,
10 años más tarde, tal como fue profetizado
en Daniel 8, Alejandro murió inesperadamente
y el Imperio Griego fue dividido
en cuatro partes, cada una de las
cuales fue gobernada por uno de sus cuatro
generales más poderosos.
Anteriormente, según el historiador judío
Josefo, el pueblo de Dios había sido
salvado y liberado cuando Ciro vio su
nombre y sus logros profetizados en las
Escrituras. Los escritos de Josefo también
mencionan que Alejandro Magno
perdonó a Jerusalén de la destrucción al
darse cuenta de que sus hazañas habían
sido profetizadas en el libro de Daniel.
Cuando Alejandro descendió sobre el
Cercano Oriente, quienes le resistieron
fueron aplastados sin piedad. Los fenicios
sintieron la ira de Alejandro cuando
él destruyó por completo su capital, Tiro.
Parecía que el mismo destino le aguardaba
a la rebelde Jerusalén, la cual había
apoyado a los desdichados persas en la
batalla de Isos.
Josefo relata que las tropas de Alejandro
rodearon la ciudad y se prepararon
para el ataque, pero de repente, las puertas
de la ciudad se abrieron y el sumo sacerdote
salió con su cortejo.
Josefo narra: “Alejandro, al contemplar
desde lejos a la multitud con vestidos
blancos, a cuyo frente iban los sacerdotes
con túnicas de lino, y el sumo sacerdote
con su vestidura de púrpura y escarlata . . .
él se acercó solo . . . y saludó primero al
sumo sacerdote . . . y los reyes de Siria y
los demás se sorprendieron de lo que había
hecho Alejandro y pensaron que había
perdido la razón. Sin embargo, Parmenio
. . . le preguntó por qué, cuando todos lo
adoraban a él, él estaba adorando al sumo
sacerdote de los judíos. A quien le contestó:
‘No lo adoré a él, sino al Dios que
lo ha honrado al nombrarlo como sumo
sacerdote. Vi a esta misma persona en un
sueño, vestida de esta manera . . . quien
. . . me exhortó que no me demorara . . .
pues él conduciría mi ejército y me daría
el dominio sobre los persas. Por eso . . .
viendo a esta persona vestida así, y recordando
la visión . . . creo que conduzco
este ejército bajo la guía divina’ . . . Y
cuando le mostraron el libro de Daniel, en
el cual Daniel declaró que uno de los griegos
iba a destruir al imperio de los persas,
supuso que se refería a él mismo; y por
cuanto estaba feliz . . . les preguntó a los
judíos qué favores les podía conceder, y el
sumo sacerdote pidió que les permitiera
observar las leyes de sus antepasados y
que los eximiera de pagar tributos en el
séptimo año. [Alejandro] les concedió
todo lo que le pidieron . . .” (Antigüedades
de los judíos, XI, viii, 5).
ANTÍOCO EPIFANES
O escribano Valdemir Mota de Menezes ha leido este artículo sobre la História de Israel e ha considerado una buena narativa del periodo intertestamentario. Hablando de la realidad que llegó hasta nosotros sobre los judíos durante dominación griega y romana.
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El período intertestamentario:
Las profecías de Daniel
Por Mario Seiglie
El reinado cruel de Antíoco
De este modo comenzó el reinado
griego en Judea, que duraría unos 150
años. El capítulo 11 de Daniel profetiza
los altibajos que tendrían los judíos bajo
los griegos. Luego de la muerte de Alejandro,
Judea pasó a ser parte del reino
del general Tolomeo, quien gobernaba
desde Egipto. Ese período fue generalmente
pacífico para los judíos.
Sin embargo, las guerras intermitentes
entre los Tolomeos de Egipto y los Seléucidas
de Siria por el control total del Imperio
Griego llegaron a culminar en 198
a.C., año en que los Tolomeos fueron derrotados.
Judea entonces pasó a ser dominio
de los Seléucidas.
Poco después de que el linaje seléucida
del Imperio Griego comenzó a reinar sobre
Judea, surgió un monarca que cumpliría
varias profecías nefastas que se encuentran
en el libro de Daniel. Según los
historiadores, Antíoco IV, llamado Epífanes,
fue el gobernante que estableció la
primera “abominación desoladora” mencionada
en los capítulos 8 y 11 de Daniel.
En Daniel 8:8-13 se describe esa época:
“El macho cabrío [Grecia] se engrandeció
sobremanera; pero estando en su
mayor fuerza, aquel gran cuerno fue quebrado
[Alejandro Magno murió súbitamente
en el pináculo de su poder], y en su
lugar salieron otros cuatro cuernos notables
hacia los cuatro vientos del cielo [el
reino de Alejandro fue dividido entre sus
cuatro principales generales]. Y de uno de
ellos salió un cuerno pequeño [Antíoco
Epífanes], que creció mucho al sur [Egipto],
y al oriente [Mesopotamia], y hacia la
tierra gloriosa [Judea] . . . Aun se engrandeció
contra el príncipe de los ejércitos, y
por él fue quitado el continuo sacrificio, y
el lugar de su santuario [el templo en Jerusalén]
fue echado por tierra . . . Entonces
oí a un santo que hablaba; y
otro de los santos preguntó a aquel
que hablaba: ¿Hasta cuándo durará la
visión del continuo sacrificio, y la prevaricación
asoladora . . .?”
Una fuente de consulta hace el siguiente
comentario sobre Antíoco Epífanes:
“Su carrera en Palestina está registrada en
1 y 2 de Macabeos, y predicha en forma
asombrosa en [Daniel] 11:21-35” (The
International Standard Bible Encyclopedia
[“Enciclopedia internacional general
de la Biblia”], tomo 1, p. 145). Los libros
de los Macabeos no están incluidos en el
canon hebreo tradicional de las Escrituras,
pero contienen valiosos relatos históricos.
Ambos libros fueron escritos antes
del nacimiento de Jesucristo.
Otro comentario bíblico tiene un breve
resumen de los tres años de la “abominación
desoladora” bajo Antíoco Epífanes:
“Esta parte de la visión preveía el surgimiento
de un gobernante del Imperio
Griego que sometió al pueblo y la tierra
de Israel, profanó el templo, interrumpió
su culto, y exigió para sí mismo la autoridad
y la adoración que le corresponden
a Dios. Profanó el templo y abolió el sacrificio
diario.
“Antíoco envió al general Apolonio y
22.000 soldados a Jerusalén en lo que
pretendía ser una misión pacífica. No
obstante, en un día sábado atacaron a Jerusalén,
mataron a muchas personas, tomaron
numerosos niños y mujeres como
esclavos, y saquearon e incendiaron la
ciudad. Con el fin de exterminar el judaísmo
y helenizar a los judíos, les prohibió
seguir sus costumbres religiosas (entre
ellas sus fiestas y la circuncisión), y
ordenó que quemaran todas las copias de
la Ley. Luego estableció la abominación
desoladora.
“En este acto culminante, el 16 de diciembre
de 167 a.C. erigió un altar a Zeus
sobre el altar de los holocaustos afuera
del templo e hizo que sacrificaran un cerdo
en el altar. A los judíos se les obligó sacrificar
un cerdo en el 25 de cada mes
para celebrar el cumpleaños de Antíoco
Epífanes. Les prometió a los judíos apóstatas
grandes recompensas
si abandonaban
al Dios de Israel y adoraban a Zeus,
el dios de Grecia. Muchos en Israel fueron
persuadidos por sus promesas y adoraron
al dios falso. No obstante, un pequeño
remanente se mantuvo fiel a Dios y
rehusó participar en esas prácticas abominables.
Antíoco IV murió enloquecido en
Persia en el año 163 a.C.” (The Bible
Knowledge Commentary [“Comentario
del conocimiento bíblico”], 1997).
La precisión con que Daniel (con más
de 300 años de anticipación) describió los
hechos de ese período llevó a muchos críticos
de la Biblia a darle otra fecha al libro
de Daniel para que pareciera haber
sido escrito después de los sucesos. No
podían admitir que estos sucesos habían
sido profetizados. Sin embargo, gracias al
descubrimiento de los rollos del mar
Muerto en 1948, los cuales contienen
secciones de todos los libros del Antiguo
Testamento salvo Ester, la fecha tradicional
de Daniel ha recibido más apoyo.
El estudioso Gleason Archer explica:
“Con el fin de evitar el impacto que causarían
las pruebas decisivas de la inspiración
sobrenatural que abundan en el libro
de Daniel, era necesario para los eruditos
racionalistas encontrar un período posterior
en la historia judía cuando todas las
‘predicciones’ ya habían sido cumplidas,
tal como el reinado de Antíoco Epífanes
(175-164 a.C.) . . . Con la abundancia de
nuevos datos suministrados por los manuscritos
de la cuevas del mar Muerto, es
posible resolver esta cuestión de una vez
por todas” (Encyclopedia of Bible Difficulties
[“Enciclopedia de dificultades bíblicas”],
1982, p. 282).
Gracias a estas nuevas pruebas lingüísticas,
el Dr. Archer procede a mostrar
lo acertada que es la fecha tradicional
para el libro de Daniel (aproximadamente
el año 530 a.C.).
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El período intertestamentario:
Las profecías de Daniel
Por Mario Seiglie
El reinado cruel de Antíoco
De este modo comenzó el reinado
griego en Judea, que duraría unos 150
años. El capítulo 11 de Daniel profetiza
los altibajos que tendrían los judíos bajo
los griegos. Luego de la muerte de Alejandro,
Judea pasó a ser parte del reino
del general Tolomeo, quien gobernaba
desde Egipto. Ese período fue generalmente
pacífico para los judíos.
Sin embargo, las guerras intermitentes
entre los Tolomeos de Egipto y los Seléucidas
de Siria por el control total del Imperio
Griego llegaron a culminar en 198
a.C., año en que los Tolomeos fueron derrotados.
Judea entonces pasó a ser dominio
de los Seléucidas.
Poco después de que el linaje seléucida
del Imperio Griego comenzó a reinar sobre
Judea, surgió un monarca que cumpliría
varias profecías nefastas que se encuentran
en el libro de Daniel. Según los
historiadores, Antíoco IV, llamado Epífanes,
fue el gobernante que estableció la
primera “abominación desoladora” mencionada
en los capítulos 8 y 11 de Daniel.
En Daniel 8:8-13 se describe esa época:
“El macho cabrío [Grecia] se engrandeció
sobremanera; pero estando en su
mayor fuerza, aquel gran cuerno fue quebrado
[Alejandro Magno murió súbitamente
en el pináculo de su poder], y en su
lugar salieron otros cuatro cuernos notables
hacia los cuatro vientos del cielo [el
reino de Alejandro fue dividido entre sus
cuatro principales generales]. Y de uno de
ellos salió un cuerno pequeño [Antíoco
Epífanes], que creció mucho al sur [Egipto],
y al oriente [Mesopotamia], y hacia la
tierra gloriosa [Judea] . . . Aun se engrandeció
contra el príncipe de los ejércitos, y
por él fue quitado el continuo sacrificio, y
el lugar de su santuario [el templo en Jerusalén]
fue echado por tierra . . . Entonces
oí a un santo que hablaba; y
otro de los santos preguntó a aquel
que hablaba: ¿Hasta cuándo durará la
visión del continuo sacrificio, y la prevaricación
asoladora . . .?”
Una fuente de consulta hace el siguiente
comentario sobre Antíoco Epífanes:
“Su carrera en Palestina está registrada en
1 y 2 de Macabeos, y predicha en forma
asombrosa en [Daniel] 11:21-35” (The
International Standard Bible Encyclopedia
[“Enciclopedia internacional general
de la Biblia”], tomo 1, p. 145). Los libros
de los Macabeos no están incluidos en el
canon hebreo tradicional de las Escrituras,
pero contienen valiosos relatos históricos.
Ambos libros fueron escritos antes
del nacimiento de Jesucristo.
Otro comentario bíblico tiene un breve
resumen de los tres años de la “abominación
desoladora” bajo Antíoco Epífanes:
“Esta parte de la visión preveía el surgimiento
de un gobernante del Imperio
Griego que sometió al pueblo y la tierra
de Israel, profanó el templo, interrumpió
su culto, y exigió para sí mismo la autoridad
y la adoración que le corresponden
a Dios. Profanó el templo y abolió el sacrificio
diario.
“Antíoco envió al general Apolonio y
22.000 soldados a Jerusalén en lo que
pretendía ser una misión pacífica. No
obstante, en un día sábado atacaron a Jerusalén,
mataron a muchas personas, tomaron
numerosos niños y mujeres como
esclavos, y saquearon e incendiaron la
ciudad. Con el fin de exterminar el judaísmo
y helenizar a los judíos, les prohibió
seguir sus costumbres religiosas (entre
ellas sus fiestas y la circuncisión), y
ordenó que quemaran todas las copias de
la Ley. Luego estableció la abominación
desoladora.
“En este acto culminante, el 16 de diciembre
de 167 a.C. erigió un altar a Zeus
sobre el altar de los holocaustos afuera
del templo e hizo que sacrificaran un cerdo
en el altar. A los judíos se les obligó sacrificar
un cerdo en el 25 de cada mes
para celebrar el cumpleaños de Antíoco
Epífanes. Les prometió a los judíos apóstatas
grandes recompensas
si abandonaban
al Dios de Israel y adoraban a Zeus,
el dios de Grecia. Muchos en Israel fueron
persuadidos por sus promesas y adoraron
al dios falso. No obstante, un pequeño
remanente se mantuvo fiel a Dios y
rehusó participar en esas prácticas abominables.
Antíoco IV murió enloquecido en
Persia en el año 163 a.C.” (The Bible
Knowledge Commentary [“Comentario
del conocimiento bíblico”], 1997).
La precisión con que Daniel (con más
de 300 años de anticipación) describió los
hechos de ese período llevó a muchos críticos
de la Biblia a darle otra fecha al libro
de Daniel para que pareciera haber
sido escrito después de los sucesos. No
podían admitir que estos sucesos habían
sido profetizados. Sin embargo, gracias al
descubrimiento de los rollos del mar
Muerto en 1948, los cuales contienen
secciones de todos los libros del Antiguo
Testamento salvo Ester, la fecha tradicional
de Daniel ha recibido más apoyo.
El estudioso Gleason Archer explica:
“Con el fin de evitar el impacto que causarían
las pruebas decisivas de la inspiración
sobrenatural que abundan en el libro
de Daniel, era necesario para los eruditos
racionalistas encontrar un período posterior
en la historia judía cuando todas las
‘predicciones’ ya habían sido cumplidas,
tal como el reinado de Antíoco Epífanes
(175-164 a.C.) . . . Con la abundancia de
nuevos datos suministrados por los manuscritos
de la cuevas del mar Muerto, es
posible resolver esta cuestión de una vez
por todas” (Encyclopedia of Bible Difficulties
[“Enciclopedia de dificultades bíblicas”],
1982, p. 282).
Gracias a estas nuevas pruebas lingüísticas,
el Dr. Archer procede a mostrar
lo acertada que es la fecha tradicional
para el libro de Daniel (aproximadamente
el año 530 a.C.).
sexta-feira, 21 de janeiro de 2011
KALIMÈRA
Kalimèra !
La Grèce, pays magnifique et si particulier. Magnifique par son paysage, sa beauté, son calme apparent… Particulier par ses spécificités historiques. En effet, les Grecs ne furent jamais unis politiquement ou territorialement. On peut situer l’origine de la Grèce lorsqu’en 6000 avant J.C., des peuples d’Asie mineure vinrent émigrer en Thessalie. Entre 1580 et 110 avant notre ère, ce fut la période mycénienne, appelée comme telle en raison de la conquête de la Crète, la prise de Troie et l’apparition de palais créés par un peuple marin : les Mycéniens. A la fin de cette longue période, surgit le début de la pauvreté et du chaos. Ce fut le sacre du Zeus tout puissant, régnant sur une terre contestée de toutes parts et sujette à bien des colonisations. Il y eut également la naissance des grandes villes (Athènes, Sparte, Corinthe). Après la conquête de l’Orient par Alexandre le Grand en 330, l’événement qui clôture la période antérieure à Jésus-Chist fut l’inclusion de la Grèce dans l’empire romain.
En 395 après J.C., la Grèce fut rattachée à l’empire byzantin. Le tumulte s’imposa dès lors en raison des nombreuses agressions des peuples barbares assoiffés de conquêtes…Puis, une longue période plutôt calme se produisit. Du 14ème au 19ème siècle, les Turcs furent les maîtres de la Grèce. Une hégémonie qui fut de plus en plus contestée pour aboutir, en mars 1821, à la révolution contre les Turcs. Enfin, 9 ans plus tard, la Grèce devint une monarchie indépendante. Son roi fut Orthon de Bavière. Jusqu’au début de la 2ème guerre mondiale, l’histoire retiendra surtout les tensions avec la Turquie. En 1924, la monarchie se transforma en une république. Plusieurs coups d’états marquèrent les années qui suivirent et la Grèce n’échappa pas aux horreurs de la 2ème guerre mondiale. Par- dessus tout, une guerre civile de 5 ans opposant communistes et gouvernementaux suivit celle-ci.
En 1981, la Grèce entra dans la CEE et en 1988, un tournant de l’histoire vit le premier ministre turc faire une visite d’Etat à Athènes. La Grèce vit aujourd’hui en paix, mais la tension régnant dans les Balkans en fait un brasier qui peut s’enflammer à tout moment.
Le peuple grecque est un peuple ouvert, souriant et accueillant. Il vous suffira de connaître la base de leur langue (bonjour, s’il vous plaît,…) pour vous attirer leur sympathie. Ainsi vous serez sans aucun doute traité avec plus d’attention que n’importe quel autre touriste. En effet, depuis quelques années la Grèce a souffert d’un trop plein de touristes sans éducation, pensant que leur langue maternelle suffisait amplement à exprimer leurs désirs. Depuis, l’attitude des Grecs a malheureusement quelque peu changé envers les étrangers. Faites quelques efforts , ils ne vous en seront que plus reconnaissant. Et bien sûr, si vous voulez passer de bons moments sans attendre des heures sous un soleil brûlant afin de pouvoir enfin visiter le site de vos rêves, si vous voulez profiter pleinement de toutes les richesses et beautés que pourront vous apporter nos îles grecques, alors envolez-vous plutôt en dehors de la saison touristique c’est-à-dire soit au printemps, en mai de préférence, soit en octobre.
Du point de vue du climat, l’été arrive dès le mois de mai. Les températures peuvent monter jusqu’à 38-40 degrés en juillet et août. L’automne est un prolongement de la saison estivale. Les précipitations se situent en décembre, janvier, février. On y retrouve un climat doux comme en Italie.
Avant de vous embarquer pour les îles grecques, prenez notes des fêtes religieuses, car sinon vous risqueriez de vous retrouver devant des portes fermées :par exemple lors de la pâque grecque, qui se déroule une semaine après notre Pâques, tout est fermé.
SOURCE
http://tecfa.unige.ch/tecfa/teaching/UVLibre/9899/mar08/histoire.htm
La Grèce, pays magnifique et si particulier. Magnifique par son paysage, sa beauté, son calme apparent… Particulier par ses spécificités historiques. En effet, les Grecs ne furent jamais unis politiquement ou territorialement. On peut situer l’origine de la Grèce lorsqu’en 6000 avant J.C., des peuples d’Asie mineure vinrent émigrer en Thessalie. Entre 1580 et 110 avant notre ère, ce fut la période mycénienne, appelée comme telle en raison de la conquête de la Crète, la prise de Troie et l’apparition de palais créés par un peuple marin : les Mycéniens. A la fin de cette longue période, surgit le début de la pauvreté et du chaos. Ce fut le sacre du Zeus tout puissant, régnant sur une terre contestée de toutes parts et sujette à bien des colonisations. Il y eut également la naissance des grandes villes (Athènes, Sparte, Corinthe). Après la conquête de l’Orient par Alexandre le Grand en 330, l’événement qui clôture la période antérieure à Jésus-Chist fut l’inclusion de la Grèce dans l’empire romain.
En 395 après J.C., la Grèce fut rattachée à l’empire byzantin. Le tumulte s’imposa dès lors en raison des nombreuses agressions des peuples barbares assoiffés de conquêtes…Puis, une longue période plutôt calme se produisit. Du 14ème au 19ème siècle, les Turcs furent les maîtres de la Grèce. Une hégémonie qui fut de plus en plus contestée pour aboutir, en mars 1821, à la révolution contre les Turcs. Enfin, 9 ans plus tard, la Grèce devint une monarchie indépendante. Son roi fut Orthon de Bavière. Jusqu’au début de la 2ème guerre mondiale, l’histoire retiendra surtout les tensions avec la Turquie. En 1924, la monarchie se transforma en une république. Plusieurs coups d’états marquèrent les années qui suivirent et la Grèce n’échappa pas aux horreurs de la 2ème guerre mondiale. Par- dessus tout, une guerre civile de 5 ans opposant communistes et gouvernementaux suivit celle-ci.
En 1981, la Grèce entra dans la CEE et en 1988, un tournant de l’histoire vit le premier ministre turc faire une visite d’Etat à Athènes. La Grèce vit aujourd’hui en paix, mais la tension régnant dans les Balkans en fait un brasier qui peut s’enflammer à tout moment.
Le peuple grecque est un peuple ouvert, souriant et accueillant. Il vous suffira de connaître la base de leur langue (bonjour, s’il vous plaît,…) pour vous attirer leur sympathie. Ainsi vous serez sans aucun doute traité avec plus d’attention que n’importe quel autre touriste. En effet, depuis quelques années la Grèce a souffert d’un trop plein de touristes sans éducation, pensant que leur langue maternelle suffisait amplement à exprimer leurs désirs. Depuis, l’attitude des Grecs a malheureusement quelque peu changé envers les étrangers. Faites quelques efforts , ils ne vous en seront que plus reconnaissant. Et bien sûr, si vous voulez passer de bons moments sans attendre des heures sous un soleil brûlant afin de pouvoir enfin visiter le site de vos rêves, si vous voulez profiter pleinement de toutes les richesses et beautés que pourront vous apporter nos îles grecques, alors envolez-vous plutôt en dehors de la saison touristique c’est-à-dire soit au printemps, en mai de préférence, soit en octobre.
Du point de vue du climat, l’été arrive dès le mois de mai. Les températures peuvent monter jusqu’à 38-40 degrés en juillet et août. L’automne est un prolongement de la saison estivale. Les précipitations se situent en décembre, janvier, février. On y retrouve un climat doux comme en Italie.
Avant de vous embarquer pour les îles grecques, prenez notes des fêtes religieuses, car sinon vous risqueriez de vous retrouver devant des portes fermées :par exemple lors de la pâque grecque, qui se déroule une semaine après notre Pâques, tout est fermé.
SOURCE
http://tecfa.unige.ch/tecfa/teaching/UVLibre/9899/mar08/histoire.htm
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